Pasqua e ponti di primavera 2025: un’occasione d’oro grazie al revenue management

La primavera 2025 si presenta con un calendario favorevole per il settore dell’ospitalità.

Nell’arco di circa due settimane si susseguono tre festività molto sentite: Pasqua (domenica 20 aprile), la Festa della Liberazione (venerdì 25 aprile) e la Festa dei Lavoratori (giovedì 1° maggio).

Una sequenza che può generare un flusso turistico continuo, creando un’occasione reale per aumentare occupazione e ricavi.

Pasqua, cadendo quest’anno piuttosto in avanti, si posiziona nel cuore della primavera.

Le temperature miti e le giornate più lunghe favoriscono il desiderio di evasione.

È il momento in cui le persone iniziano davvero a programmare weekend fuori porta o brevi vacanze.

Il fatto che la Liberazione cada di venerdì e il Primo Maggio di giovedì amplifica l’opportunità di prolungare i soggiorni con due ponti ben distribuiti.

Per analizzare correttamente le prospettive di ciascuna struttura, possiamo distinguere i diversi cluster turistici.

Il comparto città leisure è chiaramente favorito: le destinazioni culturali italiane, come Firenze, Roma, Venezia, ma anche centri di medie dimensioni con forte identità storica, vedranno una crescita sostenuta della domanda, soprattutto da parte di famiglie e viaggiatori europei.

I volumi aumenteranno sia nel periodo pasquale sia nei ponti grazie alla ripresa delle attività stagionali.

Le destinazioni mare laghi beneficiano di temperature più miti e della voglia di soggiorni all’aperto.

Il mese di aprile può segnare l’avvio anticipato della stagione, soprattutto per le strutture che investono in servizi esperienziali, benessere o attività outdoor.

Le aree rurali, collinari o immerse nella natura, stanno vivendo una fase di forte interesse da parte del turismo nazionale e internazionale.

L’autenticità, la cucina locale e la quiete diventano elementi centrali dell’offerta, specialmente nei long weekend.

Il cluster montano, invece, risulta penalizzato in questa fase.

Con la chiusura degli impianti sciistici intorno al secondo fine settimana di aprile, molte strutture terminano l’operatività stagionale.

Restano attive le realtà che offrono wellness, ospitalità diffusa o attività di trekking, ma il bacino di domanda è decisamente più contenuto rispetto agli altri segmenti.

A influenzare ulteriormente la domanda ci sono anche elementi esterni, come il Giubileo a Roma, che potrebbe attrarre turismo internazionale o nazionale con finalità spirituali e culturali, e appuntamenti più leggeri ma altrettanto rilevanti, come – tanto per citare un esempio – il Festival dell’Aquilone a Cervia, che ogni anno richiama famiglie e curiosi da tutta Italia.

Anche le festività scolastiche e i mid-term breaks di altri Paesi europei possono dare una spinta significativa, specialmente per chi lavora su mercati esteri.

Storicamente, quando si presentano periodi con più eventi ravvicinati di questo tipo, la domanda tende a distribuire i flussi su un orizzonte più ampio ma con picchi ben definiti.

Le strutture che hanno iniziato a osservare il pick-up già da metà marzo possono cogliere segnali importanti per calibrare tariffe e disponibilità.

Il ritmo delle prenotazioni cresce in maniera progressiva, con un mix tra prenotazioni anticipate per i ponti e prenotazioni last minute per chi sceglie in base al meteo o alla disponibilità residua.

In questo contesto, è importante agire con intelligenza.

Mantenere le tariffe dinamiche, ma con obiettivi chiari, permette di intercettare la domanda senza svendere. 

Insomma, Pasqua e i ponti di primavera non sono solo un’opportunità, ma una stagione vera e propria all’interno della stagione.

Prepararsi con cura, saper leggere i segnali e muoversi con flessibilità permette di cogliere tutto il potenziale di questo periodo.

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