Il turismo in Italia rappresenta una fetta sempre più importante dell’economia, con un contributo che sfiora l’11% del PIL, come confermato dal rapporto ENIT del 2024.
Un dato che sottolinea quanto il settore sia un motore fondamentale per il Paese e quanto potenziale di crescita ci sia ancora da sfruttare.
Nonostante questo, esistono ancora dinamiche che rallentano lo sviluppo e che impediscono di massimizzare i guadagni, soprattutto quando si tratta di stabilire i prezzi delle camere nelle strutture ricettive.
Uno degli errori più diffusi nel mondo dell’ospitalità è la tendenza a riempire le camere a qualsiasi costo durante la bassa e media stagione, per poi mantenere tariffe troppo basse anche nei periodi di alta occupazione e durante gli eventi di punta.
Questa mentalità, che affonda le radici in un’abitudine difficile da estirpare, finisce per penalizzare il settore più di quanto si possa immaginare.
Vendere a tariffe troppo basse quando la domanda è alta significa perdere un’occasione preziosa per incrementare i ricavi e creare una base più solida per affrontare i mesi meno redditizi.

Spesso si tende a pensare che le difficoltà principali derivino dalla scarsa occupazione nei periodi morti, ma in realtà il vero danno economico si verifica proprio in alta stagione, quando si rinuncia a margini di guadagno più elevati a causa di una gestione delle tariffe poco strategica.
Sottostimare il valore di una camera nei mesi di punta significa rinunciare a entrate che potrebbero fare la differenza nel bilancio di un’intera annualità.
Ogni camera venduta a un prezzo inferiore rispetto a quello che il mercato sarebbe disposto a pagare rappresenta un’occasione mancata per migliorare la sostenibilità economica della struttura.
Il 2025 dovrebbe essere l’anno della consapevolezza, il momento in cui ogni albergatore rivede il proprio approccio e inizia a considerare il revenue management come uno strumento imprescindibile per la crescita del proprio business.
La stagione estiva è ormai alle porte, ed è proprio ora che bisogna prendere decisioni strategiche per migliorare i risultati.
Esiste un enorme margine di miglioramento, ed è fondamentale comprenderlo per non ripetere gli errori del passato.
Il potere del Revenue Management
Il revenue management non è una tecnica che si impara in pochi minuti, ma bastano davvero pochi istanti per rendersi conto che è possibile ottenere molto di più con un approccio mirato e consapevole.
La gestione delle tariffe non è un’operazione improvvisata, ma una vera e propria arte che richiede conoscenza del mercato, capacità di analisi dei dati ed esperienza sul campo.
Ogni tariffa deve essere studiata in base alla domanda, alle tendenze di prenotazione e al valore percepito dal cliente.
Avere una strategia ben definita consente di massimizzare i ricavi senza compromettere l’occupazione, sfruttando in modo intelligente i periodi di alta richiesta.
L’estate alle porte

Luglio e agosto sono i mesi che determinano il successo di molte strutture turistiche e, se gestiti nel modo giusto, possono garantire entrate che compensano anche i periodi meno redditizi.
Chi ha sempre mantenuto tariffe basse per paura di perdere prenotazioni dovrebbe iniziare a ragionare diversamente: i viaggiatori sono disposti a pagare di più e una corretta gestione delle tariffe può fare la differenza senza compromettere il tasso di occupazione.
Non si tratta, però, di alzare i prezzi a caso, ma di adattarli alle reali condizioni di mercato e alle aspettative dei clienti.
Un altro errore comune è quello di svendere le camere troppo presto, fissando prezzi bassi con largo anticipo per paura di rimanere con stanze invendute.
Questo approccio porta spesso a esaurire la disponibilità a tariffe che non rispecchiano il reale valore della struttura, impedendo di sfruttare la massima redditività nei momenti di maggiore richiesta.
Adottare una strategia più flessibile, monitorando costantemente la domanda e adeguando le tariffe in base all’andamento delle prenotazioni, permette di ottenere risultati decisamente migliori.
Non parliamo solo dell’estate, però, parliamo anche di eventi e festività: si tratta di periodi di alta affluenza, occasioni d’oro per ottimizzare i ricavi, ma che spesso vengono sottovalutati.
Le camere vendute a prezzi troppo bassi in questi momenti cruciali rappresentano una perdita economica difficile da recuperare.
Un’attenta analisi del mercato e un approccio strategico consentono di sfruttare al meglio ogni opportunità, garantendo una maggiore stabilità finanziaria e una crescita costante nel tempo.

Il turismo in Italia ha un potenziale straordinario, e il 2025 può essere l’anno in cui finalmente si abbandonano le vecchie abitudini per adottare strategie più efficaci e remunerative.
La chiave del successo sta nel saper riconoscere il valore della propria struttura e nel non avere paura di posizionarsi nel modo giusto sul mercato.
Il revenue management offre gli strumenti per farlo in modo intelligente, consentendo di ottenere il massimo rendimento senza sacrificare la qualità del servizio.
La stagione estiva è un momento cruciale per il settore dell’ospitalità, e ogni decisione presa ora avrà un impatto significativo sui risultati finali. Non è troppo tardi per rivedere la strategia, per ottimizzare i prezzi e per fare in modo che il 2025 sia davvero un anno speciale.
Il mercato è pronto, i viaggiatori sono sempre più consapevoli e disposti a investire in esperienze di valore.
Ora spetta agli albergatori fare la scelta giusta e cogliere tutte le opportunità che questa stagione ha da offrire.