Il turismo rappresenta una delle principali fonti di reddito per l’Italia.
Nonostante questo, la narrazione intorno a questo settore spesso oscilla tra l’euforia per le potenzialità economiche e la preoccupazione per i fenomeni di overturismo.
Questo contrasto genera non solo confusione, ma anche reazioni contrarie allo sviluppo turistico sostenibile del paese.
È, dunque, cruciale trovare un equilibrio che promuova il turismo senza sacrificare l’integrità delle località più visitate, usando il Revenue Management.
Una grande lezione da Mauritius

Nel lontano 1988, durante un soggiorno di un mese sull’isola di Mauritius per preparare la mia tesi di laurea sull’economia locale, mi imbattei in una realtà che già allora gestiva l’overturismo con strumenti innovativi.
L’isola combinava agricoltura e turismo ma aveva raggiunto la sua capacità massima di accoglienza.
In un’intervista, il ministro del Turismo mauriziano mi rivelò una soluzione semplice ma efficace alla domanda crescente: incrementare le tariffe alberghiere per modulare gli arrivi turistici.
Percezioni e realtà del turismo in Italia
La sensazione di un turismo invadente e insostenibile si avverte principalmente in occasioni specifiche: Pasqua, Capodanno, Ferragosto, o in città storiche come Venezia e Roma.
Questi momenti e luoghi, tuttavia, sono solo una parte del panorama turistico.
È fondamentale ricordare che l’industria turistica opera tutto l’anno e che l’Italia è ricca di destinazioni meno conosciute ma altrettanto affascinanti che meritano attenzione e promozione.
Agriturismi traboccanti di clienti a Pasqua, alberghi strapieni a Capodanno, a metà Agosto al mare non si trova un buco, Venezia che sprofonda sotto il peso del turismo, Roma centro strapiena e ostaggio dei turisti…mamma mia una catastrofe!
La verità è che si parla sempre di alcune date e sempre di alcuni luoghi.
L’anno è di 365 giorni e gli alberghi, tranne gli stagionali, sono sempre aperti.
Di luoghi, poi, potenzialmente molto turistici ce ne sono a migliaia nel nostro Paese.
Il problema non è l’overturismo, ma spalmare al meglio date e luoghi attraverso una politica tariffaria e commerciale corretta e consapevole, che rallenti i flussi in alcune date e luoghi, e acceleri i flussi in altre date e altri luoghi.
Strategie di gestione dei flussi turistici: la tariffazione dinamica il migliore strumento

La leva tariffaria è straordinaria in questo.
Venezia sprofonda di turisti?
Ebbene, alziamo le tariffe e vedrete che rallentamenti!
Si riempirà lo stesso – se vorremo – ma almeno entrerà molto più denaro.
Proviamo inoltre a riadeguare i prezzi in maniera consapevole e di mercato in luoghi e periodi non così affollati e vedrete quanti flussi saranno dirottati altrove.
La leva tariffaria, dunque, offre un metodo straordinario per gestire i flussi turistici.
Per esempio, aumentare le tariffe durante i periodi di massima affluenza può aiutare a ridurre il sovraffollamento e incrementare i ricavi.
Questo approccio permette non solo di “rallentare” il turismo in alcune aree ma anche di “accelerare” l’interesse verso zone meno sature.
Adeguare i prezzi consapevolmente può, quindi, dirigere i flussi turistici verso un equilibrio più sostenibile.
Il mio viaggio nel Revenue Management

Ho passato gli ultimi 25 anni a sentirmi dire che le tariffe non cambiano i flussi turistici e io da 25 dimostro il contrario, numeri alla mano.
Pochi alberghi e molto richiesti?
Alzate le tariffe e vedrete che la richiesta rallenterà.
Volete spostare il turismo in luoghi meno richiesti?
Abbassate le tariffe e vedrete.
Semplice no?
Ho constatato personalmente e professionalmente che le tariffe influenzano direttamente i flussi turistici, nonostante alcune voci contrarie nel settore.
Puoi leggere del mio lavoro qui: https://francograsso.com/
Una gestione tariffaria mirata e strategica può veramente cambiare la distribuzione dei turisti, mostrando che è possibile, con le giuste politiche, ottimizzare sia l’occupazione degli alberghi che l’esperienza turistica complessiva.
Il Revenue Management come cultura di gestione
Il Revenue Management non è una bacchetta magica ma un’ottima metodologia per calibrare al meglio i flussi turistici sia a livello spaziale che temporale: è come avere un’auto e decidere quanto gas dare e dove andare.
Come fare per calibrare tutti i luoghi e tutti i periodi al meglio?
Semplicissimo, basta che ogni singola struttura applichi il miglior revenue per se stessa, per ottenere il massimo in termini di turisti e profitto.
E se ogni singola struttura farà questo, tutto il resto si sistemerà automaticamente!
Direi che sia il caso di abbandonare certi sensazionalismi che non aiutano gli albergatori e il nostro settore e attivare la consapevolezza che a guidare il tutto possiamo essere noi grazie a questo insostituibile strumento chiamato Revenue Management!
Fare – anzi, essere Revenue – non significa solo applicare una strategia, ma abbracciare una cultura di gestione attenta e precisa, capace di migliorare sia la sostenibilità economica che quella ambientale del turismo.
È essenziale che ogni struttura turistica adotti le migliori pratiche di revenue management per massimizzare i propri guadagni e contribuire positivamente al tessuto turistico nazionale.
Abbandonare il sensazionalismo e adottare una visione lungimirante può davvero fare la differenza nel modellare un futuro turistico più equo e sostenibile per il nostro paese.