Fallimento tour operator.
Il mondo del turismo si trova ancora una volta di fronte alla caduta di un gigante del tour operating.
Il tribunale di Monaco di Baviera ha avviato la procedura di insolvenza per FTI Touristik GmbH, il secondo maggiore tour operator tedesco dopo Tui e il terzo in Europa per fatturato (4,1 miliardi di euro) e volumi di traffico con 7 milioni di clienti.
Franco Grasso, è – senza tema di smentita – uno dei massimi esperti di revenue management in Europa, e interviene con parole forti e incisive sul fallimento del tour operator, invitando albergatori e operatori del settore a riflettere sulle dinamiche che stanno portando a queste crisi.
“Un altro colosso del tour operanting mondiale è caduto e purtroppo non sarà l’ultimo. È triste leggere certe notizie e immaginare quanti microcosmi economici vengano coinvolti, quante persone, imprenditori, dipendenti e…clienti.
La verità è che non c’è nessuna sorpresa in quello che sta accadendo (anzi no, c’è la sorpresa che ci sia sorpresa).
È arrivato il momento di aprire gli occhi, altrimenti di danni ce ne saranno tanti altri.
Perché si affida un albergo – con tutto quello che rappresenta a livello personale, emotivo ed economico – in vuoto/pieno ancora a Tour Operator, anche se di nome?
Perché si danno così tante camere in allotment ai Tour Operator, con tariffe scelte da loro che non conoscono il mercato tanto quanto l’albergo stesso?
Vogliamo aprire gli occhi e renderci conto che esiste un mercato on line che regola tutte le logiche di mercato?
Vogliamo capire che le tariffe devono essere dinamiche, basate su studi accurati e che devono essere fatte da chi l’albergo lo ha studiato?
Nel tentativo di crearci una strada facile da seguire complichiamo enormemente i processi.
La soluzione è a portata di mano
I Tour Operator già da tempo dovrebbero aver capito che se non seguono le logiche di revenue management – abbinando il loro commerciale a quello on line a tariffazione dinamica – non hanno futuro.
Gli albergatori dovrebbero ormai aver capito che non ci si può affidare a un Tour Operator per gestire al meglio la commercializzazione della propria struttura.
È l’albergatore che deve gestire le vendite delle sue camere, attraverso un’attenta politica di revenue management, dove ovviamente contemplerà gli spazi per i Tour Operator ma nelle modalità da lui ritenute le più funzionali.
E questo nell’interesse sia degli alberghi che dei Tour Operator stessi.
L’albergatore, attraverso la consapevolezza tariffaria e commerciale, saprà contestualizzare al meglio il canale commerciale Tour Operator, ma non è possibile che accada ancora il contrario.
La ricetta per salvare i Tour Operator e massimizzare le entrate degli alberghi è scritta nel mio primo libro del 2006 e la divulgo da quasi 20 anni.
Ovviamente completamente ignorata.
Facciamo attenzione che i danni che possono esserci per hotel e turismo – con il relativo indotto – potrebbero essere devastanti a livello sociale ed economico.
Invece di dar fuoco alle polveri con discorsi capziosi sull’overtourism, forse dovremmo cercare di capire che c’è bisogno di applicare il buon senso dettato ogni giorno dal mercato.
Sono stati fatti errori ottima occasione per farne tesoro e migliorare!”