Ogni volta che parlo con un imprenditore o con il team di un’azienda, mi piace porre questa domanda: tu che talento hai?
Perché ognuno di noi possiede almeno un talento unico.
Non parlo di geni – il cui sviluppo è spesso frutto esclusivo della genetica – ma di quel mix unico di caratteristiche personali, esperienze e competenze che ci permette di eccellere in determinati ambiti.
Spesso chi ha un talento non lo riconosce.
Quello che appare naturale e semplice per una persona potrebbe essere visto come straordinario da un’altra.
Ecco perché, nel mio lavoro di consulenza in revenue management, sottolineo sempre l’importanza di riconoscere e valorizzare il talento, sia personale sia all’interno di un team.
Il capitale umano come motore di innovazione e produttività
Durante le consulenze di revenue management, spesso mi trovo a parlare di strategie che coinvolgono non solo numeri e dati, ma anche il capitale umano.
Le assunzioni tradizionali si focalizzano su competenze specifiche per un ruolo definito.
Ma cosa accadrebbe se, oltre a cercare il candidato ideale, le aziende si chiedessero: “qual è il talento unico di questa persona e come posso metterlo al servizio della mia impresa?”
Questa prospettiva potrebbe rivoluzionare il modo in cui il capitale umano viene valorizzato.
Il mio consiglio è di creare un ambiente in cui i talenti possano emergere.
Quando un imprenditore riconosce il valore unico delle proprie risorse, la differenza nei risultati si vede.
Nel revenue management, ad esempio, un receptionist capace di intuire i desideri non espressi di un cliente può trasformare una semplice prenotazione in un’opportunità di upselling, incrementando così il valore medio della prenotazione.
Allo stesso modo, uno staff di housekeeping attento ai dettagli può influire positivamente sulle recensioni, incrementando la percezione di valore e favorendo le prenotazioni future.
Soft skills e competenza emotiva: gli ingredienti chiave
Le soft skills sono un pilastro fondamentale nel mio approccio consulenziale.
Tra queste, mi piace sottolineare l’importanza della competenza emotiva, un concetto che va oltre la più nota intelligenza emotiva.
Mentre l’intelligenza emotiva si concentra principalmente sulla consapevolezza e la gestione delle proprie emozioni, la competenza emotiva rappresenta un’evoluzione più ampia e complessa: è l’abilità di utilizzare le emozioni – proprie e altrui – come strumento per creare valore, migliorare le relazioni e ottimizzare i risultati, sia personali che aziendali.
Tutti noi sappiamo quanto sia importante nelle strutture alberghiere creare connessioni autentiche con gli ospiti.
Un team capace di farlo è in grado di offrire esperienze memorabili, migliorando la reputazione dell’hotel e – per naturale conseguenza – incrementando i profitti.
E questo, credetemi, è un punto che mi sento in dovere di rimarcare quando parlo con un albergatore che si avvicina alla nostra consulenza revenue.

Revenue Management: un approccio integrato
Il revenue management non è solo una disciplina economica, ma una filosofia aziendale.
Durante le mie consulenze, le mie chiacchierate de visu con gli albergatori, i miei webinar, i miei interventi nelle conferenze sul turismo, insisto sempre sull’importanza di un approccio strategico e dinamico.
Questo significa che non si tratta solo di aumentare le tariffe nei periodi di alta stagione, ma di comprendere il mercato, anticipare le tendenze e personalizzare l’offerta.
Un elemento che sottolineo spesso è la relazione tra il revenue management e la gestione del talento interno.
In che modo il talento influenza il revenue management?
Nel revenue management, tutto ruota attorno a un obiettivo chiaro: massimizzare i ricavi ottimizzando prezzi, disponibilità e servizi.
Ma c’è un aspetto spesso trascurato: dietro ogni strategia di successo ci sono le persone.
Sono loro a trasformare numeri e dati in azioni concrete, interagendo con i clienti e facendo la differenza ogni giorno.
È qui che entra in gioco il talento interno, un elemento chiave per raggiungere risultati straordinari.
A questo, aggiungiamo quello che io chiamo il valore dell’efficienza.
Un team formato e consapevole delle dinamiche del revenue management sa anticipare le esigenze del mercato e adattarsi con agilità.
Ogni decisione diventa un’opportunità per innovare e ottimizzare, rendendo l’intero sistema più reattivo e competitivo.
Talento e successo aziendale

Un imprenditore illuminato è colui che non solo riconosce il talento nei propri dipendenti, ma lo coltiva.
Questo non significa ignorare le esigenze operative dell’azienda, ma integrare una visione più ampia che tenga conto del potenziale umano.
Le aziende di successo non sono fatte solo di numeri, ma di persone.
Persone che, se messe nelle condizioni giuste, possono trasformare un buon servizio in un’esperienza straordinaria.
Durante le mie consulenze, vedo spesso come il talento, se riconosciuto e valorizzato, possa fare la differenza.
Questo significa investire in formazione continua, creare un ambiente di lavoro stimolante e valorizzare le competenze uniche di ogni individuo.
Non si tratta di un obiettivo impossibile da raggiungere ma di una strategia concreta che può fare la differenza tra un’azienda mediocre e una di successo.
Il mio consiglio agli imprenditori è, dunque, di cambiare prospettiva.
Non si tratta solo di ottimizzare le tariffe o migliorare le performance delle prenotazioni – che pure restano obiettivi fondamentali del revenue management – ma di vedere l’azienda come un ecosistema in cui ogni talento contribuisce al successo complessivo.
Allora, torniamo alla domanda iniziale: tu che talento hai?
Identificarlo è il primo passo.
Coltivarlo è il secondo.
E metterlo al servizio di un obiettivo più grande è la chiave per creare valore, per se stessi e per gli altri.
Un’azienda che sa valorizzare i propri talenti interni non è solo un luogo di lavoro, ma un laboratorio di innovazione e crescita.
E il risultato?
Un business, innovativo e capace di affrontare le sfide del futuro con flessibilità e creatività.