Estate 2025 al mare: più pieno, prezzi medi in crescita e ricavi record

C’è un momento, a fine stagione, in cui i numeri iniziano a raccontare una storia.

Non quella fatta di “boom” o di “crolli”, ma quella — più interessante e duratura — di una crescita solida e consapevole.

È ciò che abbiamo osservato dal 1° giugno al 30 settembre, analizzando da vicino un campione di  strutture balneari, tra le 500, seguite dalla Franco Grasso.

I dati sono tratti dal nostro software di gestione RMS Revolution Plus, da poco rilanciato nella versione dotata di AI e da Power BI.

La buona notizia è che l’estate 2025 è andata meglio del 2024.

Parliamo di un passo avanti concreto, costruito con metodo, pianificazione e un uso più intelligente delle leve di revenue.

Nessuna improvvisazione, ma un lavoro continuo su tariffe, calendario e canali di vendita.

L’occupazione è cresciuta di circa un punto e mezzo (+1,46%), passando dall’81,12% all’82,31%.

Un incremento che può sembrare minimo, ma che in realtà fa la differenza: significa meno camere vuote, più feriali riempiti e meno “svendite” all’ultimo minuto.

Le strutture hanno saputo sfruttare meglio i momenti di domanda, lavorando in anticipo e con più consapevolezza.

La domanda, infatti, c’è stata, ma la chiave è stata la capacità di gestirla con equilibrio.

A fare la differenza sono state scelte mirate: minimum stay ben calibrati, controllo dell’inventario sulle OTA e una gestione più accurata dei momenti caldi.

Tutto questo ha permesso di mantenere un ritmo costante, senza flessioni e senza dipendere da promozioni aggressive.

Anche il ricavo medio camera (RMC) ha registrato una crescita, passando da 145,16 € a 148,35 € (+2,20%).

È un segnale importante: le strutture hanno venduto a prezzi medi più alti senza frenare la domanda.

È il segno di una strategia matura, che punta a proteggere il valore invece di inseguire la quantità.

In altre parole, non si è trattato di alzare i prezzi “a caso”, ma di far percepire il perché di quel prezzo.

Le strutture che hanno lavorato con continuità sul pricing dinamico e sulla comunicazione del valore hanno visto risultati tangibili.

Offrire non solo una camera, ma un’esperienza coerente con il prezzo richiesto, ha fatto la differenza.

Molti operatori hanno saputo valorizzare meglio i propri punti di forza: la qualità dei servizi, le esperienze legate al territorio, la ristorazione, la cura dei dettagli e la capacità di far vivere al cliente un soggiorno autentico e senza stress.

Il combinato di questi due elementi — più occupazione e prezzo medio più alto — ha portato al risultato più atteso: ricavi complessivi in crescita.

La produzione totale del campione è salita a 70,67 milioni di euro, contro i 68,40 milioni del 2024, con un incremento del +3,31%.

Un dato che conferma come il miglioramento non sia stato frutto del caso, ma di una strategia coerente e condivisa.

Dietro questi numeri c’è un modo di lavorare che mette al centro la pianificazione e la capacità di leggere il mercato in tempo reale.

Le strutture seguite da Franco Grasso hanno applicato con costanza regole chiare sulla commercializzazione che, tradotte, hanno portato una estate 2025 più piena, più vantaggiosa e più consapevole del 2024.

Un segnale incoraggiante per un comparto che, stagione dopo stagione, sta imparando a crescere con metodo.

Guardando avanti, il 2026 sarà l’anno per consolidare questo approccio.

Ci sarà spazio per lavorare ancora meglio su giugno e settembre, spingendo su pacchetti tematici, long stay e formule esperienziali in grado di allungare la stagione.

Ma, soprattutto, sarà fondamentale capitalizzare il lavoro fatto nel 2025.

Se la rotta resta questa, il 2026 potrà fare un altro passo avanti — non per fortuna, ma per visione.

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